| Ciao, io ieri non ero sugli spalti.
L'ho fatto per una precisa scelta, non perchè giochiamo male, non perchè perdiamo, ma perchè ho esercitato il mio personale modo di protestare verso l'ignobile comportamento ( non sto pensando alla sconfitta ma al comportamento) tenuto dalla squadra contro Ravenna.
Il comportamento dei giocatori, palesemente più interessati a litigare tra loro che a giocare a pallavolo, mi ha onestamente indignato. Quindi, fino a quando non vedrò che saranno tornati a giocare a pallavolo eserciterò il mio diritto di mancare dai campi.
So che alcuni non sono d'accordo e saranno a Roma al seguito della squadra. Li apprezzo molto, credo che supportare la squadra sia un dovere ma credo anche che la squadra sia in forte debito con noi tifosi. C'erano tempi in cui salutavi Nikola Grbic e non venivi degnato neanche di uno sguardo, ho visto gente chiedere la maglia a fine anno dopo l'ennesima finale persa con la Silsley a Vincenzo Simeonov e lui ti rispondeva sdegnato che doveva tenersela. Penso che a Piacenza sia ora che la squadra si gudagni i suoi tifosi. Con me dovrà farlo, altrimenti mi limiterò a vedere la Rebecchi come ho fatto ieri.
Segnalo l'unico bel mezzo che la squadra ha per riguadagnare la fiducia. Giocare a pallavolo e rispettare chi sta in tribuna: ieri le ragazze di Conegliano sono scese in campo con due scritte sulle braccia: No soldi, una squadra. Hanno dato l'anima pur non avendo ricevuto il becco di un quattrino da molto tempo, sono state encomiabili e molto più grintose delle Rebecchi, tanto che avrebbero meritato sicuramente di più di quanto il campo e la classe, un pò svogliata a dir la verità, delle nostre ha permesso. Lo scorso anno Perugia e Castellana Grotte si sono meritatamente salvate sul campo ben sapendo che non avrebbero avuto i soldi per iscriversi al campionato successivo. I giocatori di Piacenza , e sto parlando anche della rebecchi che è retrocessa due volte con giocatrici ben pagate ma poco grintose, devono imparare a tirare fuori gli attributi. Ritengo che Piacenza sia una tifoseria da ripagare, finalmente, con prestazioni degne. Palleggiatore o non palleggiatore, opposto o non, smettiamola di litigare e giochiamo, abbiamo una squadra che non deve e non può retrocedere. I nostri giocatori hanno tanti onori, ma anche qualche onere. Imparate da Zlatanov.
Per tutto questo che ho scritto, a Roma non ci sarò. Vedremo se ci sarò in seguito.
|